Antonio Dovico – Il materialismo che trionfa sulla spiritualità, fa pensare che questa sia stata totalmente espulsa dalla caotica società moderna. Ci mettono del loro per farlo pensare, quelli che dovrebbero custodirla e manifestarla, la spiritualità. Chiariamo il mistero: mi riferisco agli uomini di Chiesa: dal sagrestano al Pontefice. Gesù, pietra angolare della Chiesa, meriterebbe che i suoi membri fossero Santi, che significa separati dal resto dei propri simili. Una separazione sostanziale, ma che deve anche apparire, attraverso comportamenti e segni esterni. Di vario genere, ma più vistosamente tramite la divisa. I sacerdoti, ancor più delle forze dell’ordine, dovrebbero indossarla sempre. Il carabiniere in divisa scoraggia il mariuolo intenzionato a rubare il portafogli ad un malcapitato. Viceversa, il sacerdote che indossa la talare, attira l’attenzione della persona in angustia spirituale, mentre conferma la propria contentezza per la scelta di vita fatta a suo tempo. Quelli che non capiscono questo, dimostrano che hanno fatto la scelta sbagliata. Si lasciano condizionare dal giudizio superficiale dei privi di spirito, e perdono il riguardo particolare che merita il “sacro”. Fine del prologo.
Va bene il prologo, ma che c’entra Salvini? Su quello che sarà non mi pronuncio: lo diranno gli eventi futuri. Nel lontano passato ha fatto sensazione il suo clamoroso incitamento all’Etna in eruzione. FORZA ETNA! Come slogan è simpatico, e invita alla discussione. Voleva veramente che il Mongibello sterminasse i siciliani? Odio vero o smargiassata? Rubrichiamola sotto la voce “fumi di gioventù”; acqua passata. Comunque se ne potrebbe ragionare, ma lasciamo parlare l’attualità.
Alla luce di quanto sia sprofondata la fede in Dio, e quanto si pretende di fare senza di Lui, ridotto a simbolo di superstizioni di popoli primitivi – o giù di lì –, ecco che ti spunta un furbacchione, forse neppure credente, che disseppellisce i simboli della religione, e li brandisce come fece Costantino col simbolo della croce. IN HOC SIGNO VINCES! Sotto questo segno vincerai, e vinse!
Matteo Salvini ha avuto la furbizia di risvegliare le coscienze intorpidite degli italiani, utilizzando (magari strumentalmente) simboli religiosi riposti nel dimenticatoio, in omaggio del fantomatico – quanto infausto –, dio progresso. E guardate come ha rovesciato anche l’atteggiamento dei siciliani indignati per la sua giovanile smargiassata. Bene, con l’avvento in politica dei 5stelle, io teorizzavo che avrebbero scoperto il profondo pozzo degli astenuti cronici, e vi avrebbero attinto a piene mani. A questa categoria appartengo io, cristiano cattolico non bigotto, ma sempre pronto a cogliere le deviazioni dalla strada Maestra. Per l’assenza di un partito che difendesse i Valori cristiani, io non voto per il Parlamento da lungo tempo.
I Valori cristiani sono gli autentici e unici pilastri che reggono la morale, se manca questa, crolla l’intera impalcatura della società umana. Crolla la famiglia, e insieme ad essa crollano i ponti, sprofondano le strade, e si arena la Concordia. La morale è il mastice che mantiene integro il corpo fisico e tutto il contorno necessario per una serena esistenza, sia propria che della collettività di cui si è parte. Se manca la morale, il suo posto lo prende la precarietà diffusa, e addio tranquillità. Il progressismo demente che ritiene Dio residuo di superstizioni da Medio Evo, è gradito a chi ha la mente bacata dal pregiudizio, non può comprendere l’importanza del ruolo di un’ idea astratta, qual è la morale, e il mondo crolla. Salvini ha capito e si è ricordato che: Dio MASCHIO E FEMMINA LI CREO’, facendo strame delle cosiddette correnti di pensiero che si sforzano nel vano tentativo di cancellare il Creatore dalla mente dei fedeli. La sconfitta di Dio? Semplicemente è la folle illusione del suo eterno avversario di poterla realizzare. Per reazione il risultato sarà la definitiva re-intronizzazione del Padre dell’umanità che porterà Verità e Pace. Amen.
Antonio Dovico
03/07/2019
